Per una volta so benissimo come iniziare la recensione di The war of two queens! Questo libro è stata la migliore delle letture di Marzo, mi ha fatto appassionare e mi ha coinvolto come solo la Armentrout sa fare. Ma prima di andare avanti con la recensione vi lascio la trama del libro.
Ma prima… la trama!
Casteel Da’Neer knows all too well that very few are as cunning or vicious as the Blood Queen, but no one, not even him, could’ve prepared for the staggering revelations. The magnitude of what the Blood Queen has done is almost unthinkable.
Nothing will stop Poppy from freeing her King and destroying everything the Blood Crown stands for. With the strength of the Primal of Life’s guards behind her, and the support of the wolven, Poppy must convince the Atlantian generals to make war her way—because there can be no retreat this time. Not if she has any hope of building a future where both kingdoms can reside in peace.
Together, Poppy and Casteel must embrace traditions old and new to safeguard those they hold dear—to protect those who cannot defend themselves. But war is only the beginning. Ancient primal powers have already stirred, revealing the horror of what began eons ago. To end what the Blood Queen has begun, Poppy might have to become what she has been prophesied to be—what she fears the most.
Recensione di The war of two queens
The war of two queens è il quarto libro della serie Sangue e Cenere di Jennifer L. Armentrout. Dire che aspettavo questo libro con ansia è dire poco! Il terzo libro finiva con un colpo di scena tale che non come sono riuscita a resistere tutto questo tempo.
Tuttavia nonostante la felicità di avere finalmente il libro tra le mani non sono riuscita a divorarlo in pochi giorni come avrei voluto. La storia è davvero corposa, piena di avvenimenti e rivelazioni che però non mi hanno particolarmente sconvolta. Avevo intuito quasi tutto nel corso della lettura. Anche se non sono rimasta a bocca aperta ho almeno provato la leggera soddisfazione di intuire le mosse della Armentrout.
Sono ancora del parere che la serie Sangue e Cenere ideata dalla Armentrout merita di essere letta perché è pensata con minuzia di particolari e si vede il grande lavoro che c’è dietro. In The war of two queens ho però avuto l’impressione che sia stata messa troppa carne al fuoco tanto che secondo me qualche taglio qui e la non sarebbe guastato. Tuttavia i colpi di scena non mancano e se con il terzo libro della serie avevo avuto l’impressione che la storia fosse ormai agli sgoccioli, con The war of two queens mi sono dovuta ricredere!
Mi dispiace un mondo per le polemiche che hanno accompagnato la pubblicazione del libro. Tutta la shit storm che c’è stata la prima settimana di pubblicazione è davvero immeritata perché di indizi sulla scena “incriminata” ne sono pieni sia il secondo che il terzo libro della serie.
Dal mio punto di vista il grande difetto del quarto libro della serie Sangue e Cenere non è certo questa fantomatica scena, bensì la mancanza di incertezza sulla vita e la morte dei personaggi.
Non credevo avrei mai detto una cosa del genere, ma se la sto dicendo qui ed ora è proprio perché la serie Sangue e Cenere ha tutte le potenzialità per diventare una grande serie high fantasy. E’ già una delle migliori serie del panorama fantasy degli ultimi anni. Alla Armentrout è mancato forse il coraggio di fare quel che andava fatto. Per me il sapere che “tanto ai personaggi non succederà mai nulla” toglie qualcosa all’esperienza di lettura.
Ciò non ostante, The war of two queens, quarto libro della serie Sangue e Cenere, è decisamente promosso!
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Trovi la mia recensione di Sangue e Cenere, primo libro della serie, a questo link.
La mia opinione
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