Torno su questi schermi con la recensione di Shorefall, seguito di Foundryside di Robert Jackson Bennett. Aspettavo questa uscita da ben un anno e devo ringraziare la Mondadori e le mie colleghe blogger (troverete il riepilogo dei loro blog in fondo al post) per aver potuto partecipare al Review Party.
La trama
Vi lascio la trama del primo libro della serie, per evitarvi spoiler.
Sancia Grado è una ladra, e una ladra tremendamente brava. Il suo ultimo obiettivo, un magazzino sorvegliatissimo sul molo di Tevanne, non sembra per niente fuori della sua portata. Ciò che Sancia non sa è che quello che le hanno chiesto di rubare è un manufatto dal potere inimmaginabile, che potrebbe rivoluzionare la tecnologia magica delle istoriazioni. Le compagnie mercantili che controllano questo potere – l’arte di usare speciali segni per far diventare gli oggetti quotidiani senzienti – l’hanno già usato per trasformare Tevanne in una spietata macchina capitalista. E se dovessero riuscire a decifrare i segreti del manufatto, riscriverebbero il mondo stesso per adattarlo ai loro scopi. Nemici potenti vogliono Sancia morta e il manufatto per sé. E nella città di Tevanne non c’è nessuno che possa fermarli. Per avere una possibilità di sopravvivere e di fermare il letale processo che si è messo in moto, la ragazza dovrà schierare alleati improbabili, imparare a sfruttare il potere del manufatto e, soprattutto, dovrà trasformarsi in qualcosa che non avrebbe mai immaginato.
La recensione di Shorefall
La storia riprende ben tre anni dopo gli eventi di Foundryside. All’inizio questo salto temporale così ampio mi aveva fatto temere il peggio ma in realtà ha permesso di rendere ancora più credibile l’atmosfera di found family che si creata tra i personaggi in questo lasso di tempo.
Se il primo libro era principalmente una heist story, ovvero una storia basata su un furto, questo lo è molto meno. Questo capitolo è per certi versi più profondo e tocca tematiche, oserei dire, socio-politiche. Sancia e il resto della Fondryside Limited è infatti impegnata a mettere in ginocchio, seppur lentamente, le compagnie mercantili che hanno il monopolio sulla fonte principale di ricchezza del mondo creato da Bennett, ovvero l’istoriazione.
Ma cos’è l’istoriazione?
Per farla breve è magia (c’è chi la chiama magia nera), ma dire così non le renderebbe giustizia. Preferisco descriverla come una scienza magica. Detto con parole semplici, l’istoriazione si basa su una lunga serie di simboli che se messi insieme possono convincere la realtà di qualcosa che non dovrebbe essere. Può essere una fonte inestimabile di potere, se usata nel modo giusto. O forse sarebbe meglio dire in quello sbagliato?
Sancia lo sa bene. Anche se, contro ogni previsione, la sua vita è decisamente migliorata non si è dimenticata del passato e di sicuro si ricorda bene ciò che le compagnie mercantili le hanno fatto con l’istoriazione.
I personaggi
Ho trovato Shorefall un libro molto più corale rispetto al suo predecessore. Abbiamo modo di conoscere meglio gli altri membri della Foundryside Limited. Se nel primo libro era stato Clef a fare breccia nel mio cuore, questa volta il podio spetta a Gregor, personaggio tormentato dal suo passato ma che cerca di riscattarsi proteggendo quelli che sono diventati a tutti gli effetti la sua famiglia. I sentimenti che legano i personaggi tra loro sono palesi nel modo in cui ognuno cerca di proteggere l’altro o è orgoglioso delle capacità o dall’intelligenza degli altri. Capacità e intelligenza che di certo non mancano, e meno male! Perchè questa volta Sancia e company se la dovranno vedere con una potente ombra del passato che di assi nella manica ne ha parecchi… avendone accumulati nel corso dei secoli.
La storia si svolge un arco temporale molto piccolo, si parla di giorni, e questo significa che ha un ritmo incalzante, che mi ha tenuta incollate alle pagine fino alla fine. Anche perchè morivo dalla voglia di scoprire se il mio personaggio preferito sarebbe tornato!
L’attesa di un anno ne è valsa la pena. Anche se Shorefall non è, almeno per me, all’altezza del primo capitolo della serie, Bennett è comunque riuscito a scrivere un seguito che non ha nulla da invidiare al primo capitolo della serie. Ma allora vi chiederete perchè una stellina in meno? Diciamo che alcune scelte fatte verso il finale non mi hanno convinto appieno. L’antagonista della storia è diventato un filino troppo potente per i miei gusti e temo per il capitolo finale. Spero davvero che non mi deluda. Ma per quello ci risentiamo il prossimo anno!
Potete aggiungere Shorefall alla vostra libreria goodreads cliccando qui.
Spero che la recensione di Shorefall vi sia piaciuta e vi invito a leggere anche le opinioni delle mie colleghe blogger!
In qualità di Affiliato Amazon io ricevo un guadagno dagli acquisti idonei
Un commento su “Recensione di Shorefall seguito di Foundryside”
Non conoscevo questa saga ma già da questa recensione sembra fantastica. E anche oggi ho inserito in wishlist un sacco di libri. Devo davvero darmi una calmata :grimacing:. Bellissima recensione ❤