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Recensione: Sorcery of Thorns di Margaret Rogerson

Margaret Rogerson

Prima di iniziare, ringrazio la Mondatori per avermi permesso di leggere questo libro in anteprima e grazie a Franci di Coffee&Books per avermi coinvolta nel Review Party!

Sorcery of Thorns
Margaret Rogerson

Trovatella allevata in una delle Grandi Biblioteche di Austermeer, è cresciuta in mezzo agli strumenti della stregoneria: grimori magici che sussurrano e sferragliano catene. Se provocati, si trasformano in mostri inquietanti di cuoio e di inchiostro. Ciò cui Elisabeth ambisce è diventare una guardiana, incaricata di proteggere il regno dalle minacce della magia. Il suo disperato tentativo di impedire l’atto di sabotaggio che libera il grimorio più pericoloso della biblioteca finisce per ritorcersi contro di lei: ritenuta coinvolta nel crimine, viene condotta nella capitale, in attesa di interrogatorio. L’unica persona su cui può fare affidamento è il suo nemico di sempre, il Magister Nathaniel Thorn, con il suo misterioso servitore; ma tutto sembra intrappolarla in una congiura secolare, che potrebbe radere al suolo non solo le Grandi Biblioteche, ma anche il mondo intero. A mano a mano che la sua alleanza con Nathaniel si rafforza, Elisabeth inizia a mettere in discussione tutto quello che le hanno insegnato sui maghi, sulle biblioteche che ama così tanto, e soprattutto su se stessa. Perché Elisabeth ha un potere che non avrebbe mai sospettato, e un destino che non avrebbe mai potuto immaginare.

Sono stata mossa da un’insolita curiosità nella mia decisione di dare una seconda chance a Margaret Rogerson. Tempo fa avevo letto, o sarebbe meglio dire tentato, il suo primo romanzo ‐ An Enchantent of Ravens ‐ ma in quel caso la scintilla non era scoccata.

Con Sorcery of Thorns, invece? Non potevo sperare di meglio per iniziare questo nuovo anno! Lettura godibile sotto tanti punti di vista, inoltre non sono solita fare paragoni di questo tipo, ma ha quel certo Harry Potter vibes che me lo ha fatto amare ancora di più! 

Occhio però,  non vorrei mettervi troppo fuori strada con la mia precedente affermazione. Non aspettatevi una scuola di magia e professori eccentrici! Però leggere Sorcery of Thorns mi ha fatto provare vecchie sensazioni, ormai legate alla mia adolescenza, che mi hanno fatto innamorare ancora una volta di queste atmosfere stregonesche e un pó d’altri tempi. Ma quello che in SoT mi ha incantata più di ogni altra cosa è stato il legame tra un’aspirante guardiana pasticciona ‐ per cui lo ammetto, mi ci sono ritrovata ‐ un mago dal sarcasmo facile ‐ probabilmente se mi vedeste in questo momento avrei gli occhi a cuoricino ‐ e un demone senza il quale tutto sarebbe un vero caos!

Quindi sì, ho adorato le interazioni tra questi tre personaggi. Per me è stato facile immedesimarsi nella distruttiva Elisabeth, che ha passato tutta la sua vita protetta tra le mura di una delle Grandi Biblioteche del regno. Cresciuta respirando l’odore dell’inchiostro e circondata da libri bizzarri, particolari ma anche pericolosi. E qui arriviamo al secondo motivo per cui mi sono innamorata di questa storia: i grimori. Libri impregnati della magia nei maghi che li hanno creati, sono delle creature vive, che necessitano di cure continue. Pericolosi come è pericolosa la conoscenza che racchiudono. 

Elisabeth si ritrova immischiata in qualcosa di molto più grande di lei ma è una ragazza, che seppure educata a vedere maghi e demoni con sospetto, forse all’inizio ingenua e credulona con il progredire della storia cresce, matura intellettualmente e riesce ad uscire fuori dagli schemi mentali che le avevano insegnato. Questo è tutto merito di Nathaniel Thorn e del suo fidato servitore Silas che le mostrano che la magia è sì terribile ma esiste anche del buono in posti in cui meno te lo aspetti! Spero possiate adorare il sarcasmo di Nathaniel così come l’ho amato io e che vi batta il cuoricino per il legame di amicizia ‐ e non solo ‐ che lo lega a Silas. 

Certo, non mancano alcuni difetti che non mi hanno permesso di dare un voto pieno alla storia delle Rogerson. Uno di questi è che avrei preferito che le motivazioni dell’antagonista fossero meglio sviluppate, non mi hanno convinto a pieno. Avrei voluto anche un maggiore approfondimento per quanto riguarda la magia legata alla famiglia di Nathaniel, famiglia nota per un certo ramo magico che però non è stato sfruttato a dovere.

Trovo che Sorcery of Thorns sia perfetto per chi non dice mai di no ad una certa dose di mistero e di azione, da cappa e spada ‐ o forse sarebbe meglio dire da magia e spada. Non mancano scene adrenaliniche intervallate da momenti divertenti e perché no anche buffi. La Rogerson ha dimostrato che una storia possa essere apprezzata e ben sviluppata anche se racchiusa in un libro autoconclusivo. Quindi ehi, voi lettori che preferite letture standalone… questo è un libro da aggiungere alla vostra TRB. Non ve ne pentirete! Parola di Nym 😉

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Scritto da
MissBee

Leggere è una necessità

3 commenti su “Recensione: Sorcery of Thorns di Margaret Rogerson

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